Lettera agli iscritti

Cara collega, caro collega,

si chiude un anno che, sul piano dell’occupazione, ha fatto registrare ulteriori passi indietro. Per la carta stampata e le agenzie di stampa siamo alla vigilia del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Ferma restando la necessità di garantire efficaci forme di tutela ai colleghi che lavorano in aziende in difficoltà, la partita contrattuale sarà giocata da parte della Fnsi sul terreno del rilancio dell’occupazione. C’è una vasta platea di giornalisti precari, inquadrati come co.co.co., quando non pagati a pezzo, che sono esclusi da qualsiasi forma di tutela previdenziale e assistenziale e che devono essere ricondotti nell’alveo del lavoro dipendente. Ma soprattutto è auspicabile che la nostra controparte, nelle aziende come in Fieg, vada oltre il mero elenco dei tagli al costo del lavoro e sappia individuare strumenti di rilancio con cui arginare l’emorragia nelle vendite, investendo innanzitutto nelle risorse umane.

Auspicavamo che, in questo lavoro, potesse essere di supporto la nuova normativa sull’editoria. Ma il decreto del Governo con cui sono stati revisionati i criteri, ormai risalenti al 1981, per l’accesso ai prepensionamenti, a fronte di ingenti finanziamenti agli editori per l’uscita dal lavoro dei colleghi, non ha previsto alcuna risorsa per l’ingresso nel mercato del lavoro, indispensabile sia per la qualità dell’informazione sia per la tenuta della stessa categoria e dei suoi istituti.  La carta stampata è alle prese con i sacrifici imposti dai contratti di solidarietà difensiva finalizzati a mantenere i posti di lavoro e, a seguito delle nuove normative nazionali in materia, dalle casse integrazioni. Riteniamo sia ancora insufficiente l’impegno da parte degli editori nell’individuare reali strumenti di rilancio del prodotto cartaceo, sinora relegati a mero elenco di propositi nei piani industriali finalizzati al riconoscimento degli stati di crisi da parte del governo, come nel prodotto on line. Fondamentale, nelle singole realtà aziendali, sarà dunque il ruolo dei Comitati di redazione, con i quali l’Associazione della Stampa intende continuare ad agire in piena sintonia, non soltanto per la gestione degli stati di crisi.

Bisognerà, inoltre, lavorare sulla corretta applicazione del contratto anche nelle testate on line, un universo nel quale circolano iniziative pseudo-editoriali che ogni giorno versano sulla rete “fake news” tramite blog, social network e siti pubblicitari mettendo in atto una spietata concorrenza al ribasso a danno delle testate in regola e degli utenti. Della Puglia si occupano circa 200 siti internet, nella gran parte dei quali regna la giungla contrattuale a tutto discapito della qualità dell’informazione e delle testate che si affacciano correttamente sul mercato, ricorrendo al lavoro di colleghi iscritti all’Ordine e applicando corrette formule contrattuali: in tale direzione ci siamo mossi invitando le testate, periodiche e on line, all’applicazione dell’accordo Uspi-Fnsi recentemente rinnovato.

Anche per i colleghi degli uffici stampa abbiamo provato a garantire – ove possibile – trattamenti normativi ed economici dignitosi, non esitando a denunciare nelle sedi competenti situazioni di lavoro irregolare. Sono stati numerosi, anche nel 2017, i tentativi di alcuni enti pubblici di confezione bandi su misura – finanche senza retribuzione – per figure già individuate, o di spacciare per comunicazione ciò che in realtà è attività giornalistica e va quindi affidata a figure professionali qualificate, iscritte al nostro Ordine. In tale direzione, auspichiamo sia di supporto il protocollo d’intesa che, lo scorso 8 settembre, abbiamo sottoscritto con l’Associazione dei Comuni pugliesi per recepire le linee guida nazionali sul collocamento dei colleghi negli uffici stampa degli enti locali. Siano, inoltre, in attesa di una svolta nelle trattative tra Fnsi, Governo e Aran sulla definizione dei profili professionali giornalistici da inquadrare nel contratto della pubblica amministrazione.

Parallelamente al rinnovo del contratto Aer-Anti Corallo, nuove regole più vincolanti per le imprese sono entrate in vigore nel sistema dell’emittenza televisiva privata, ma occorrerà vigilare affinché i criteri sul numero dei dipendenti sia adeguatamente valutato rispetto all’audience e agli investimenti tecnologici. La Puglia, nel corso del 2017, ha beneficiato del contributo 2015 per l’emittenza (circa 5 milioni di euro), a seguito dei benefici finanziari derivanti dalla rottamazione delle frequenze, ma gran parte delle emittenti – alle prese con la crisi di mercato – ha spesso tirato la cinghia ritardando il pagamento degli stipendi di giornalisti e tecnici o in alcuni casi ricorrendo al licenziamento – e nel 2018 non si intravedono segnali di controtendenza.

Il sindacato dei giornalisti continuerà a battersi a tutti i livelli affinché i finanziamenti vengano mantenuti e i posti di lavoro tutelati, ma sarà necessario accompagnare il processo di riforma in atto: solo chi crea occupazione vera deve poter avere accesso alle provvidenze pubbliche. A tali principi si ispira il progetto di legge a sostegno dell’editoria che come Associazione della Stampa abbiamo proposto al Consiglio regionale pugliese e che attendiamo venga approvato a breve. Le risorse pubbliche probabilmente non saranno ingenti, ma in tal modo anche la Puglia, al pari di altre regioni, avrà un quadro normativo chiaro non caratterizzato da incentivi a pioggia, ma da vincoli precisi cui le aziende dovranno attenersi per beneficiare degli aiuti pubblici, creando buona occupazione nelle tv come nei quotidiani, nelle radio come nei siti internet.

Qualsiasi battaglia contro il precariato e il lavoro nero, anche la più nobile, rischia però di diventare inutile se non si avvia una radicale riforma dell’accesso alla professione che sia in linea con le caratteristiche e le esigenze del mercato del lavoro. A fronte di un’elevatissima offerta di lavoro, con oltre due terzi della categoria in condizioni di precariato, la domanda si va progressivamente restringendo. In tal senso, auspichiamo che – applicata la riforma dell’Ordine professionale sulla riduzione dei numeri delle rappresentanze – ci sia una più incisiva revisione degli Albi, come già attuato dall’Ordine regionale lo scorso anno. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di fare la nostra parte, prevedendo da tempo che tutti i giornalisti iscritti al sindacato non titolari di rapporto di lavoro subordinato o di pensione devono comunque essere iscritti alla gestione principale o separata dell’Inpgi.

Cara collega, caro collega,

ci aspettano mesi difficilissimi, in cui la tenuta della categoria sarà messa a dura prova e sarà sempre più necessario rendere disponibili i nostri servizi, dall’assistenza fiscale a quella legale, a tutti i colleghi. Per questa ragione, il sindacato ha bisogno del Tuo sostegno. Abbiamo lasciato invariate le quote di iscrizione, che anche per il 2018 restano così fissate: 62,00 euro per i giornalisti professionali; 52,00 euro per i collaboratori. I titolari di pensione Inpgi che versano la quota di servizio dello 0,30 sono esonerati dal pagamento della quota. In ossequio all’articolo 1 comma 3 dello Statuto, i giornalisti professionali e collaboratori non titolari di un rapporto di lavoro subordinato o di pensione dovranno indicare, al momento del rinnovo dell’iscrizione, il proprio numero di posizione alla gestione principale e/o separata dell’Inpgi. Il pagamento può essere effettuato direttamente in segreteria; tramite bollettino di conto corrente postale (conto numero 16598708 intestato a Associazione della Stampa di Puglia); con bonifico bancario su conto corrente Banco Posta intestato a Associazione della Stampa di Puglia – codice Iban IT43 U076 0104 0000 0001 6598 708; on line, collegandosi al sito www.assostampa.it e seguendo le relative istruzioni.

 

A nome del Consiglio direttivo, della Giunta esecutiva e mio personale, colgo l’occasione per formulare a Te a ai Tuoi cari un felice 2018.