Ordine nazionale, sconfitta la maggioranza su quote dei pubblicisti

“Sconfitto l’estremismo di chi voleva portare l’ordine dei giornalisti verso l’autodistruzione e boicottare la legge sull’editoria ( 198/2016 ) appena entrata in vigore. La ragionevolezza è prevalsa nettamente nel voto ieri in Consiglio nazionale che ha respinto la riduzione delle quote dei pubblicisti”. E’ quanto si legge in una nota del portavoce dei consiglieri di opposizione Giancarlo Ghirra e condivisa dalla maggioranza dei presidenti regionali dell’Ordine.

“Una proposta – prosegue la nota – che prima di essere portata all’esame del Consiglio nazionale‎ era stata teorizzata sul sito ufficiale dell’ordine come una sorta di reazione alle decisioni del Parlamento dal vicepresidente, che ora deve trarre le conseguenze, dopo che l’assemblea ha sconfessato l’iniziativa inopportuna e senza precedenti”. ‎

“Ma durante il Consiglio, che ha segnato il prevalere delle tesi dell’ex minoranza, non è mancato un annuncio del presidente nazionale, che fatto registrare una singolare coincidenza tra l’entrata in vigore della legge che dà delega al Governo di ridimensionare drasticamente il numero dei componenti del Consiglio nazionale, e l’indizione di nuove elezioni coi vecchi meccanismi che comporterebbero la formazione di un’assemblea con almeno cento componenti in più di quanti ne abbia previsti il Parlamento“.

“Il dato formale è che fin quando non ci sarà il decreto legislativo che perfeziona le nuove regole va rispettata la scadenza, già prorogata del Consiglio. Senza entrare nel merito della disquisizione giuridica si fa appello al Governo perché sani la contraddizione, armonizzando i tempi del voto con quelli della delega legislativa. Non si capirebbe altrimenti perché siano stati prorogati fino a fine anno i consigli regionali e nazionale che sarebbero scaduti la primavera scorsa e che per una questione di costi economici e di partecipazione al voto sono stati giustamente lasciati in carica per diversi mesi aggiuntivi, rispetto all’originario mandato. Se peraltro ci fosse stato un disallineamento gli effetti negativi si sarebbero protratti a ogni successiva elezione. Coerenza e rispetto del Legislatore impongono un immediato intervento su iniziativa del Ministero della Giustizia, responsabile dell’attività di vigilanza sull’ordine dei giornalisti” conclude la nota.

I Presidenti
Lazio Paola Spadari
Lombardia Gabriele Dossena
Toscana Carlo Bartoli
Puglia Valentino Losito
Liguria Filippo Paganini
Friuli Venezia Giulia Cristiano Degano
Sardegna Francesco Birocchi
Sicilia Riccardo Arena
Campania Ottavio Lucarelli
Marche Dario Gattafoni
Trentino Alto Adige Fabrizio Franchi
Basilicata Domenico Sammartino
Piemonte Alberto Sinigaglia