Inpgi: «Per la Corte dei conti cruciale l’ingresso di nuovi iscritti»

Dalla relazione sull’esercizio 2018 dell’Ente emergono «considerazioni che contribuiscono a rafforzare ulteriormente la fondatezza e la coerenza dell’orientamento assunto dall’Istituto in relazione alle strategie da porre in essere per perseguire l’obiettivo del riequilibrio economico-finanziario della gestione sostitutiva dell’Ago», si legge su InpgiNotizie.it.

«Nella relazione sull’esercizio 2018 i magistrati contabili sottolineano l’urgenza di interventi per il riequilibrio delle gestione sostitutiva dell’Ago. La Sezione di Controllo sugli enti della Corte dei Conti, nella relazione annuale riferita all’esercizio contabile 2018 dell’Inpgi, ha svolto, come di consueto, una approfondita e lucida analisi della situazione dell’ente, dalla quale emerge un quadro riassuntivo nel quale, in particolare, spiccano alcune considerazioni che contribuiscono a rafforzare ulteriormente la fondatezza e la coerenza dell’orientamento assunto dall’Istituto in relazione alle strategie da porre in essere per perseguire l’obiettivo del riequilibrio economico-finanziario della gestione sostitutiva dell’Ago». È quanto si legge su InpgiNotizie.it all’indomani della pubblicazione della relazione.

«La Corte – prosegue l’analisi – ha innanzitutto tracciato la rappresentazione di un ente caratterizzato da profonde differenze tra le due Gestioni previdenziali, le cui dinamiche appaiono sostanzialmente in controtendenza tra loro. Mentre la Gestione sostitutiva dell’Ago, infatti, presenta criticità di equilibrio economico, la Gestione separata evidenzia assoluta solidità finanziaria e piena sostenibilità di bilancio nel medio-lungo periodo, con indicatori in costante miglioramento. Segno, quest’ultimo, di una categoria professionale attiva, che sebbene connotata da un processo di transizione dei modelli organizzativi legati alle nuove forme di produzione dell’informazione, riveste, tuttora, un ruolo di assoluta rilevanza nel contesto pubblico e sociale».

L’attenzione della Corte, si legge ancora, «si è soffermata, quindi, sulle cause che hanno determinato l’attuale situazione di sofferenza della Gestione sostitutiva, individuate essenzialmente – in continuità con quanto rilevato in passato – nel perdurare di una profonda crisi economica del settore editoriale che ha assunto, ormai, natura strutturale, come chiaramente evidenziato dall’aumento esponenziale, negli ultimi anni, del numero di aziende insolventi a seguito di fallimenti o liquidazioni. In tal senso, è significativo l’accento posto nella relazione al calo costante e sistematico del numero di giornalisti titolari di rapporto di lavoro dipendente assicurati nel corso degli anni, che hanno determinato una contrazione della platea degli iscritti attivi alla relativa Gestione sostitutiva e un’inevitabile contrazione del conseguente gettito contributivo».

Di contro, l’incremento del numero di trattamenti pensionistici e l’aumento della relativa spesa hanno determinato «saldi di gestione sempre più deficitari, nonostante l’adozione di una serie di interventi di riforma posti in essere dall’Istituto per favorire l’incremento delle entrate e il contenimento delle spese, di cui la Corte ha dato puntualmente atto. Significativa – si evidenzia sul blog a cura dell’Istituto – è quindi la conclusione cui giunge la magistratura contabile, che, oltre a richiamare l’utilità di ulteriori interventi sul rapporto tra entrate e spese, riconosce che il fattore cruciale in grado di poter incidere efficacemente ai fini del ripristino delle condizioni di sostenibilità economico-finanziaria della Gestione sostituiva è costituito da nuovi ingressi nella platea degli assicurati».

Tale «autorevole considerazione – concludono da via Nizza – corrobora ulteriormente la fondatezza della linea adottata da tempo dall’Istituto, che proprio su questo tema sta concentrando il maggiore impegno, consapevole che ai fini del raggiungimento dell’obiettivo del riequilibrio e della stabilità della Gestione previdenziale sostitutiva è imprescindibile intervenire con una soluzione strutturale che prenda atto delle profonde trasformazioni che hanno interessato, da anni, il mondo della professione giornalistica».