Il Consiglio regionale dimentica l’abusivismo professionale. Replica di Loizzo e precisazioni Ordine e Assostampa

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

La legge 198/2016 recita: “Nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista, se non è iscritto nell’elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti dell’albo istituito presso l’Ordine regionale o interregionale competente. La violazione della disposizione del primo periodo è punita a norma degli articoli 348 e 498 del codice penale, ove il fatto non costituisca un reato più grave».

Evidentemente i dirigenti del Servizio del Consiglio regionale pugliese che hanno firmato l’avviso con cui viene avviata la mobilità interna tra dipendenti per la sostituzione, rispettivamente in Categoria C e D, di due colleghi prossimi alla pensione dell’ufficio stampa, non ne hanno tenuto conto. Eppure, trattandosi di reclutamento per svolgere attività giornalistica in continuità nella redazione del Consiglio, nell’avviso andava come minimo prevista, tra i requisiti, l’iscrizione all’Ordine professionale, laddove – invece – vengono inserite attività definite “protocollazione” che nulla sembrano avere a che fare con l’attività giornalistica.

Ancora una volta, sarebbe stato auspicabile un confronto con i rappresentanti della categoria destinataria dell’avviso interno, prima di promulgarlo. E invece nulla. A questo punto Assostampa Puglia e Fnsi si augurano, vista la scadenza tra 10 giorni, l’immediata correzione e revoca dell’atto e invitano il presidente del Consiglio regionale, Loizzo, a fare immediata chiarezza sul caso.

Sarebbe paradossale che il “Parlamento” della Regione Puglia, chiamato a legiferare nel rispetto della Costituzione e delle normative vigenti dello Stato, si esponga ad illegittimità addirittura penali reclutando personale interno che non ha l’abilitazione professionale per svolgere attività giornalistica in un settore del Consiglio, l’ufficio stampa, codificato perfino da una legge regionale (la 14/87). A meno che l’intento non sia proprio quello di indebolire l’autonomia e la professionalità del servizio sinora svolto a tutela dell’informazione dei cittadini.

Di seguito la replica del presidente Loizzo e la controreplica di Ordine e Assostampa:

Loizzo:

In riferimento alle notizie di stampa ed ai comunicati diffusi dall’Ordine e dal Sindacato dei giornalisti sul bando interno per la Sezione stampa, il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo precisa:
“È doveroso fornire chiarimenti in merito all’interpretazione dell’avviso interno, destinato ai soli dipendenti di ruolo della Regione Puglia e redatto in coerenza con le previsioni contrattuali attualmente vigenti per il comparto funzioni locali.
L’avviso mira ad assegnare due unità di personale all’Ufficio Stampa del Consiglio, per assicurare attività amministrative di supporto all’esercizio delle funzioni proprie della struttura che, si ricorda, ha già al proprio interno un redattore capo e altri quattro giornalisti, che svolgono con efficacia attività giornalistica all’interno della Sezione stampa.
Tanto chiarito, non si comprendono le criticità sollevate”.

LA REPLICA DI ASSOSTAMPA E ORDINE:

Organizzare conferenze stampa, tenere i rapporti con i media e monitorare il flusso di notizie sono attività giornalistica: lo dicono le norme esistenti (a cominciare dalla 150 del 2000) e una sterminata giurisprudenza. Dunque affidare ad un amministrativo lo svolgimento di tali attività, come prevede l’Avviso di mobilità interna per 2 unità “ a supporto” dell’ufficio stampa del Consiglio regionale, con inquadramento in Categoria D e C, lo ribadiamo, è illegittimo.
Tali elementi dovrebbero essere noti sia agli zelanti dirigenti del Consiglio regionale che hanno firmato quell’avviso, sia al presidente dell’assise Mario Loizzo, il quale con la nota di precisazione diffusa oggi chiarisce di non intendere correggere l’atto promulgato ieri dalla Sezione Risorse umane, in modo da destinarlo sin dai requisiti agli amministrativi cui – a detta della Presidenza del Consiglio regionale – è finalizzato.
Prendiamo atto inoltre – dicono Ordine e Assostampa Puglia –  del fatto che, a seguito delle rimostranze degli organismi di rappresentanza dei giornalisti pugliesi, il presidente del Consiglio non abbia nemmeno inteso convocarli per fornire quei chiarimenti che sono stati sollecitati anche da diversi gruppi consiliari regionali. Così come prendiamo atto che, a fronte dell’uscita in pensionamento di un collega dalla redazione giornalistica del Consiglio, il presidente non intenda sostituirlo con un giornalista – agevolando un auspicabile turn over utile a non indebolire l’informazione ogni giorno diffusa ai media e ai cittadini – ma con un amministrativo.  Come se le presunte attività “di supporto” siano più utili di quelle svolte dalla redazione.